Tennis Olistico intervista Gianluigi Quinzi

Gianluigi Quinzi, nato a Cittadella l’uno febbraio 1996, è un tennista italiano. Nel 2013 ha vinto il Torneo di Wimbledon Juniores, dopo aver contribuito alla vittoria della prima Coppa Davis Junior dell’Italia nel 2012. Considerato un grande talento tennistico italiano e internazionale fin da bambino, ha vinto in carriera due titoli dell’ATP Challenger Tour. La sua migliore classifica ATP in singolare è il 142º posto raggiunto il 15 aprile 2019.

 

Quando/dove/perché iniziasti a giocare a tennis?

Ho iniziato a giocare a tennis perché mio nonno era presidente del Circolo Tennis Porto San Giorgio. Da diversi anni è mio padre ad essere Presidente del club. Ho cominciato lì da piccolino.

 

Chi della tua famiglia amava ed ama questo sport?

Sopratutto mio padre ama questo sport… A dire il vero ama tutti gli sport, ma visto che il figlio gioca a tennis si è ovviamente appassionato di più a quest’ultimo.

 

Cosa provavi da piccolo per questo sport?

Provavo un forte piacere a stare tante ore in campo e non mi stancavo… Vedevo che ero abbastanza portato. Ricordo che mi piaceva unicamente giocare la partita. Odiavo palleggiare! hahaha…

 

A che età iniziasti a giocare le prime competizioni? A che età iniziò l’agonismo?

All’età di 8 anni in America. Andai a giocare dei tornei nazionali americani e da lì cominciò tutto.

 

In cosa eri diverso dagli altri bimbi che giocavano a tennis?

Vedevo che gli altri bimbi si stufavano in fretta se non andavano bene le cose,  ad esempio se andavano sotto con il punteggio. Sono sempre stato competitivo e fin da piccolo mi divertivo a vedere gli avversari “impazzire” quando facevo pugnetto.

 

Se tu tornassi indietro faresti l’atleta di tennis? Perché?

No! È una vita davvero complicata tanti pensano che giri il mondo ed è tutta vacanza, ma non è assolutamente così! Sei sempre fuori di casa, lontano dalla tua famiglia, dagli amici e dal divertimento. Ogni settimana cambi luogo, continente, fuso orario… Ho saltato diverse tappe da adolescente e alcune volte penso che se potessi ritornare indietro farei queste tappe che mi sono mancate successivamente. Quando ci penso mi mancano. Non è da tutti fare il professionista di tennis. Poi, ovviamente, ci sono tante cose belle che il tennis mi ha dato, ma non la rifarei la vita che sto facendo…

 

Quali sono i ricordi più belli della tua infanzia tennistica?

Quando andai per la prima volta in America. Per me l’America esisteva solo nei film, era un posto irraggiungibile dentro la mia testa. Crescendo il ricordo più bello è stato ovviamente la vittoria da Junior di Wimbledon. È stato un sogno che si è avverato, la settimana perfetta, tutto perfetto! Ho fatto emozionare tante persone in Italia, ma sopratutto nel paese dove vivo. Era impensabile per loro che un ragazzo di Porto San Giorgio potesse vincere un torneo così importante!

 

Quelli più brutti?

Dopo Wimbledon ho avuto troppe pressioni addosso, non ho passato momenti bellissimi, ero sempre al centro dell’attenzione e non mi sentivo felice ad affrontare le competizioni. Sentivo la paura di perdere.

 

Chi era il tuo idolo sportivo e perché?

Alberto Tomba! Un fuoriclasse dello sci. L’ho conosciuto, ci ho parlato diverse volte; io amo lo sci e quello che faceva lui se lo permettevano in pochi. Ero piccolo ma ho visto tutti i suoi video, lo ammiravo molto perchè già dal cancelletto di partenza sapeva di vincere e alle ultime porte prima del traguardo alzava sempre la mano, hahahaha, una cosa bestiale, solo i pazzi possono fare delle cose così straordinarie!!

 

Consiglieresti ad un ragazzino di fare tennis agonistico? Perché?

Si certo, soprattutto perché i ragazzi di oggi, anche i coetanei di mio fratello ad esempio, non hanno un equilibrio, degli  obbiettivi propri, vivono alla giornata, non vedono l’ora di finire la scuola per andare a fumare e “cazzaeggiare”. Lo sport  ti da molto equilibrio, disciplina, e divertimento, ti fa maturare molto più in fretta per avere degli obbiettivi da raggiungere.

 

Sconsiglieresti ad un ragazzino di fare tennis agonistico? Perché?

L’unica cosa che sconsiglierei per un ragazzino che vuole fare tennis agonistico, di non saltare le tappe come ho fatto io, cioè finire la Scuola, che è molto importante, e dopo vedere se è portato veramente per questo sport o no.

 

Tennis Olistico intervista Gianluigi Quinzi – Seconda puntata

Author: Tennis Olistico

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