Bucciboy

Quando Amanda mi ha chiesto di scrivere un articolo riguardo i miei anni trascorsi al Tennis Rozzano sinceramente ho avuto la sensazione che avrei avuto poco da raccontare, soprattutto dal punto di vista tennistico: ma poi ripenso alle esperienze vissute, a tutte le persone che ho conosciuto e a come la mia vita sia cambiata radicalmente nell’arco di quasi 10 anni e mi accorgo che da scrivere c’è tantissimo!

Il mio viaggio al Tennis Rozzano inizia a settembre del 2008: deluso atrocemente dalla società calcistica in cui militavo decisi di rinnegare, almeno sulla carta, i miei trascorsi da calciatore, tuffandomi in una nuova avventura che riuscisse a stimolarmi quanto, e più, del calcio. Gli inizi non furono facili: ripartire da zero a tredici anni con uno sport totalmente nuovo e molto coordinativo non era una passeggiata, riuscire a non sentirsi uno stupido con la racchetta tra le mani nelle lezioni introduttive era quasi impossibile. Eppure il duro lavoro portò i suoi frutti; nei due anni successivi i miglioramenti seguirono a vista d’occhio e riusii a ritagliarmi uno spazio nella squadra agonistica, seppur con scarsissimi risultati nelle competizioni. Anche i risultati scolastici, che io e la mia famiglia abbiamo sempre posto davanti a ogni passatempo occasionale, tardarono ad arrivare: il biennio iniziale lo trascorsi veleggiando in una mediocrità e in una superficialità che mi contraddistinguevano in ogni ambito, a scuola, nelle relazioni personali e ovviamente sul rettangolo rosso. Il 2012 fu certamente l’anno peggiore: arrivai a pesare 80 chili, ero frustrato e senza stimoli, chiusi l’anno scolastico in malo modo, in contrasto coi miei genitori, senza voglia né costanza di riscatto futuro.

Eppure il 2012 mi ha cambiato la vita: su suggerimento di Amanda partecipai a uno stage intensivo di tennis a Merate con l’obbiettivo primario di far fare un salto di qualità al mio tennis. Fu molto di più: intrapresi un cammino che mi spinse a cambiare radicalmente gran parte delle mie abitudini, in particolare a tavola. Scoprii relazioni tra il cibo e la salute, sia del corpo che della mente, che mai mi sarei aspettato e, con l’aiuto anche di Fiordiana, cercai di ristabilire un equilibrio ormai perso da molto tempo. Djokovic ama dire che una delle ragioni per cui è diventato numero uno al mondo è stato il cambio di alimentazione e di stile di vita che ha intrapreso: numero uno al mondo non ci sono diventato, ma ho capito cosa vuol dire riprendere in mano la propria vita. Nei due anni seguenti dimagrii dieci chili, conclusi gli studi liceali con enormi soddisfazioni, pronto ad intraprendere con nuova linfa l’Università.

Il rimpianto più grande vedendo trascorsi quasi 5 anni è certamente quello di non aver potuto mettere maggiormente a frutto gli insegnamenti appresi sul campo da tennis. Gli ultimi quattro anni, in particolare, sono stati davvero un calvario sotto questo punto di vista: dal 2013 sono iniziati a susseguirsi continui infortuni che mi hanno tenuto lontano dai campi per moltissimo tempo e che hanno minato fortissimamente la mia voglia di ricominciare ad allenarmi in maniera agonistica. Eppure ringraziando Luana, che mi ha – letteralmente – rimesso in piedi svariate volte, posso affermare con assoluta certezza di essere ritornato ad allenarmi con costanza (almeno per quanto riguarda la preparazione atletica) e di essere pronto a riprendere in mano la racchetta dopo quasi 4 mesi di inattività. Il tutto prima della partenza. Già, perché la vera novità di quest’anno sarà la partenza per Londra a inizio settembre, dove sarò impegnato sia a perfezionare i miei studi universitari superiori dopo la laurea triennale, sia a fare il pieno di esperienze che possano arricchirmi sotto ogni punto di vista.

Sono estremamente grato ad Amanda e al Tennis Rozzano in generale per quanto di bello e grandioso siano riuscito a trasmettermi in tutti questi anni; guardandomi alle spalle, alla fine di un percorso sensazionale e all’inizio di un cammino totalmente nuovo, riesco a rendermi conto di quanto gran parte di quello che sono oggi sia collegato al tempo che ho trascorso all’interno del circolo. E nell’attesa un giorno di potermi reputare, forse, un tennista, posso dire di essere un uomo felice grazie a voi! D’altronde, non è forse questa la definizione di Tennis Olistico?

Francesco Bucciaglia

Author: Tennis Olistico

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